lunedì 5 maggio 2008
Il Punto sul Napoli: Feast-Day
Al party, organizzato per celebrare il cinquantanovesimo anniversario della scomparsa del grande Torino e la salvezza della squadra granata partecipa la difesa del Napoli.
Commovente scenografia, organizzata dai tifosi granata, per commemorare la scomparsa di una grandissima squadra, avvenuta cinquantanove anni or sono, in un incidente aereo, sulla collina torinese di Superga. Doverosa celebrazione per una delle più grandi squadre di tutti i tempi che è rimasta nel cuore degli italiani.
Una domenica particolare per la Torino granata anche per l’importanza che riveste il match contro il Napoli vista la precaria situazione in classifica ed il timore, nel caso di un ulteriore passo falso, di compromettere le possibilità di permanenza, della gloriosa Società torinese, nella massima serie. Il Torino, in questo delicato match, ospita un Napoli oramai salvo e pienamente soddisfatto del campionato, fin qui, disputato.
Ultimo traguardo della squadra partenopea è il tentativo di raggiungere e superare il Genoa che precede gli azzurri, in classifica, di un sol punto e di raggiungere una posizione tale da poter permettere loro, nel prossimo campionato, la partecipazione all’Intertoto, porta secondaria di accesso alla Coppa Uefa.
Diverse le motivazioni delle due squadre e chiaramente quella del Torino ha un peso specifico superiore a quello riguardante le ambizioni della squadra partenopea.
Si attendeva un Torino determinato ed arrembante per tutto l’arco dell’incontro ma si nota una squadra prudente, concentrata e tatticamente accorta, schierata da De Biase con quattro difensori, Corini, attento regista davanti alla difesa, quattro centrocampisti e Stellone, punta centrale mobile, determinato a far risalire la squadra. L’attaccante granata è coadiuvato da Rosina, molto disciplinato, tatticamente, sulla fascia destra e Di Michele, schierato laterale sinistro.
Il Napoli, non potendo utilizzare Cannavaro, squalificato, inserisce, dopo una lunga assenza dovuta ad un intervento chirurgico, Cupi a sinistra nella difesa a tre, Contini al centro e Santacroce a destra.
Come laterale sinistro viene impiegato Domizzi per sostituire l’indisponibile Savini. In attacco, Reja ripropone Bogliacino alle spalle di Lavezzi. Un modulo, già adottato dal Napoli, che ha dato i suoi frutti nella vittoriosa trasferta di Parma e che, pur consentendo alla squadra partenopea di tenere bene il campo oltre a condurre la partita nel migliore dei modi, non sortisce buoni risultati per la mancanza di fortuna in alcune conclusioni a rete e per l’opaca prestazione di Bogliacino che, dopo aver severamente impegnato Sereni ad inizio partita con un gran tiro respinto in angolo dal portiere granata, è letteralmente scomparso dal contesto del match. Lavezzi, senza l’appoggio del suo compagno di squadra, ha cercato più volte l’azione personale andando ad “infrangersi” contro il muro difensivo avversario.
Il Pocho, in molte circostanze, avrebbe potuto e dovuto liberarsi del pallone cercando un compagno disposto all’uno-due oppure attendere,con un possesso palla opportuno, la risalita della squadra. In porta debutta, nel campionato italiano, dopo un lungo periodo di ambientamento e preparazione, Navarro autore di una pregevole prestazione. Nulla può fare, il portiere azzurro, sul penalty calciato da Rosina, ma si rende protagonista di alcuni pregevoli interventi, in particolar modo, quando respinge, di piede, un tiro di Stellone solo in area di rigore. Navarro dimostra sicurezza e fa capire ai compagni che l’area “piccola” è di sua pertinenza.
Il Napoli tiene bene il campo, gioca con calma e raziocinio controllando molto bene un Torino poco incisivo e nervoso per la posta in palio. Gli azzurri tengono in pugno la partita anche e soprattutto per merito dei suoi centrocampisti che uniscono quantità a qualità. Blasi stantuffo inesauribile a tutto campo, Gargano grintoso,maggiormente disciplinato tatticamente, ed a tratti Hamsik, discontinuo ma incisivo all’occorrenza, fanno sperare i supporter azzurri in un risultato positivo all’Olimpico ma la terna arbitrale, prima, ed un successivo svarione difensivo, consentono al Torino di agguantare una vittoria determinante al conseguimento di una salvezza meritata che priva il Napoli di un pareggio utile ad agguantare il Genoa in classifica.
Incomprensibile decisione del Sig. De Marco, su segnalazione del suo assistente di destra, nel concedere un rigore al Torino per un presunto fallo di Domizzi su Di Michele in “caduta libera” nell’area di rigore partenopea.
A completare l’opera di “beneficenza” a favore di una squadra che, dignitosamente, svolge la sua parte, si adopera la difesa partenopea con alcuni gravi errori difensivi, uno dei quali costa al Napoli lo svantaggio e la perdita della partita: Cupi non controlla Stellone, Santacroce non scala e si accentra ed il libero Di Michele, solo in area, infila inesorabilmente, Navarro.
A nulla valgono i tentativi del Napoli per riprendersi un punto meritatissimo e solo la sfortuna nelle conclusioni a rete di Calaiò, Mannini,Hamsik e Lavezzi non permettono ai partenopei di riagguantare un risultato inopinatamente sfuggito loro, ma, consentono loro, comunque, di uscire a testa alta dall’Olimpico.
Domenica sarà il Milan a far visita al Napoli e migliore occasione non poteva presentarsi ai partenopei per concludere, nel migliore dei modi, un dignitoso campionato: Il primo dell’era De Laurentiis nella massima serie. Mancheranno Santacroce che, probabilmente, sarà sostituito dal rientrante Cannavaro e Blasi.
Forza Michele tocca a te: Pazienza a Napoli è rinato e lui potrebbe condurre il Napoli ad una grande prestazione che verrebbe a lungo ricordata.
Vincenzo Vitiello da NTN
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