venerdì 3 maggio 2013

Paolo Bonolis:"Gargano? Personalmente lo rimanderei da dove è venuto perché..."





A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete" è intervenuto Paolo Bonolis, conduttore televisivo e noto tifoso interista: "Napoli-Inter? Non credo ci sia partita perché domenica sera giocherà il Napoli contro alcune persone che indosseranno la maglia dell’Inter. Non ci sono calciatori in grado di preoccupare il Napoli perché l’Inter non è in grado di fare bene, e quel povero allenatore è costretto a gestire una rosa dove altro che petali, sono rimaste solo spine. Il calcio è uno sport subdolo ma sulla carte il risultato non può che essere favorevole al Napoli.
Avanti un altro? Nell’Inter sono finiti i calciatori, se si cerca un altro, non si trova. Si infortunano anche i nuovi acquisti e adesso pure i tifosi, pian piano cadono dagli spalti. Un ritiro a Medjugorje non so se sia possibile perché forse resterebbero tutti lì. Mi spiace per Stramaccioni che meriterebbe di essere valutato in altri momenti. Pure il Bayern Monaco incontrerebbe dei problemi se gli venissero tolti 13 titolari.
Per la prossima stagione sarebbe bene tenere Stramacioni e seguire le sue dritte e assecondare le sue strategie. Stramaccioni voleva giocare con il 4-2-3-1 ma la società non gli ha dato i calciatori che voleva. Non si può pensare di avere anche nella prossima stagione calciatori che hanno il calcio nel cervello come Cambiasso ma che non possono coprire un campionato intero.
Gargano? Personalmente lo rimanderei da dove è venuto perché è un ottimo centrocampista di cui il Napoli ha tremendamente bisogno. Gargano toglie all’avversario almeno 20 palloni a partita. Certo, poi li ridà ma non si può avere tutto da una persona.
Cavani? Se venisse all’Inter sarei molto contento ma non chiedetemi soldi per comprarlo. Con 63milioni di euro si può costruire una squadra. Un giocatore cambia le sorti di un campionato ma tre o quattro bravi sono capaci di fare ancora meglio. Forse Cavani ha esaurito la voglia di Napoli e sente l’esigenza di affermarsi in altre piazze anche perché, si sa, la vita di un calciatore è breve e in quei 10 anni, ogni atleta vorrebbe fare bene e giocare da più parti”.
Tratto da:tuttonapoli.net

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