domenica 30 marzo 2008

Hamsik all'ultimo respiro!!



NAPOLI, 30 marzo - L’incantesimo notturno del San Paolo continua. Il Napoli trova la settima vittoria stagionale in casa sotto i riflettori grazie a un gol di Hamsik arrivato in pieno recupero, quando la partita contro il Palermo sembrava ormai avviata alla conclusione sul pareggio. Una vittoria che esalta la squadra di Reja e che è sicuramente troppo penalizzante per i rosanero, apparsi rinati dopo il ritorno di Colantuono e sicuramente più spigliati nella prima parte della gara.

PALERMO PUNGENTE - Reja deve rinunciare all'ultimo momento a Santacroce (problema muscolare), in difesa c’è Contini. Blasi regista, davanti Calaiò fa tandem con Lavezzi. Colantuono, che debutta nuovamente sulla panchina rosanero, conferma Amauri unica punta con Simplicio a supporto. Parte meglio il Palermo, ma la prima palla gol capita al Napoli: Domizzi schiaccia di testa da due passi, Fontana si salva in angolo. La replica rosanero è immediata: percussione centrale di Balzaretti che fa partire un bolide di sinistro che si stampa sulla traversa. Colantuono è costretto a rinunciare subito a Zaccardo (problema intestinale), debutta in A il baby Cossentino. Il Palermo insiste: Simplicio impegna Gianello dal limite, poi Amauri ci prova di testa (due volte) e con un diagonale di destro senza fortuna.

CONFUSIONE A CENTROCAMPO - Il Napoli fa fatica a riordinare le idee (a metà campo pesa l’assenza di Gargano), soffre sugli esterni con Grava e Savini, raccoglie poco da Lavezzi. La squadra di Colantuono invece è più efficace e va vicina al vantaggio anche con un tiro-cross di Migliaccio che mette i brividi a Gianello. Amauri sembra incontenibile e punge prima in scivolata sotto misura, poi con destro dal limite. La replica del Napoli in un destro di Pazienza dai 20 metri respinto da Fontana, che poi si oppone anche alla ribattuta dalla lunga distanza di Savini. Molto meglio il Palermo nel primo tempo.

LAVEZZI SPRECA - Nella ripresa il Napoli prova subito ad accelerare. Calaiò inventa per Lavezzi, che tutto solo davanti a Fontana spara alle stelle. Dopo un giallo per proteste a Domizzi, Reja prova a cambiare le carte in tavola: fuori gli spenti Grava e Savini, dentro Garics e Bogliacino, con quest’ultimo che si va a piazzare dietro le punte. Si spengono due gruppi di riflettori al San Paolo (partita sospesa per un minuto), ma ad accendere la luce ci prova Hamsik su punizione: Fontana si salva.

ASSALTO FINALE - Il Napoli cresce e si butta in avanti, Colantuono decide che è arrivato il momento di Bresciano (fuori Simplicio). Reja invece richiama Calaiò (buona la sua prova) e fa entrare Sosa. Si fa ammonire anche Blasi, era diffidato, salterà Catania e da ora in poi sarà squalificato a ogni cartellino essendo arrivato al tredicesimo giallo. Il Napoli preme nell’ultimo quarto d’ora: Fontana sbaglia in uscita, ma Sosa non riesce ad approfittarne. La partita sembra destinata allo 0-0, ma in pieno recupero succede di tutto. Su un lungo rilancio di Gianello, la palla spizzata da Sosa e prolungata da Lavezzi, viene insaccata di testa in rete da Hamsik. E’ il minuto 92, il San Paolo esplode. E per poco non viene giù quando Sosa, un attimo prima del fischio finale, centra la traversa con un sinistro al volo. L’incantesimo notturno del San Paolo continua, il Napoli può godersi i suoi 40 punti in classifica.

NAPOLI-PALERMO 1-0
Napoli (3-5-2): Gianello; Cannavaro, Contini, Domizzi; Grava (16' st Garics), Blasi, Pazienza, Hamsik, Savini (15' st Bogliacino); Lavezzi, Calaiò (27' st Sosa). A disp. Navarro, Rullo, Montervino, Dalla Bona. All. Reja

Palermo (4-4-1-1)
: A. Fontana; Cassani, Zaccardo (10' pt Cossentino), Barzagli, Balzaretti; Jankovic, Migliaccio, Guana, Caserta (44' st Gio. Tedesco); Simplicio (25' st Bresciano); Amauri. A disp. Agliardi, Cani, Di Matteo, Romeo. All. Colantuono

Arbitro
: Banti di Livorno

Marcatore
: 47' st Hamsik

Note
: ammoniti Domizzi, Blasi. Recupero 2' pt, 4' st. Partita sospesa per due minuti nel secondo tempo a causa di un guasto a un riflettore del San Paolo. Spettatori 50.000 circa.


Pasquale Salvione:Corriere Dello Sport.it

venerdì 28 marzo 2008

Marino: "Raggiungiamo quota 42 al più presto poi vedremo..."

"Nel 2004 il nostro progetto prevedeva l'Europa in 5 anni e penso che per la prossima stagione potremmo lottare per la qualificazione in Coppa Uefa". Pierpaolo Marino non si nasconde ed analizza il momento storico del Napoli in collegamento telefonico con Radio Marte. Il presente, gli obiettivi immediati e le ambizioni a lungo raggio. Una chiacchierata a 360 gradi con il Direttore Generale del Napoli che non perde di vista la realtà che c'è dietro l'angolo.

Questo Napoli può puntare all'Intertoto?

"Innanzitutto i traguardi vanno considerati uno per volta. E noi attualmente vogliamo raggiungere al più presto la quota tranquillità. Credo sia stimabile attorno ai 42 punti. Ecco: prima ci arriviamo e prima possiamo guardare con serenità al futuro prossimo. Per il resto, sinceramente, l'Intertoto non è un nostro obiettivo. Spesso è un torneo che può influire negativamente sulla condizione atletica nell'arco del campionato. Comunque noi non ci poniamo limiti né facciamo tabelle. Ora bisogna ragionare solo nell'ottica del raggiungimento della soglia dei 42 punti. Poi vedremo... "

Quando il Napoli sarà protagonista in Europa?

"Io credo che stiamo tenendo fede al progetto originario che stilammo con il Presidente De Laurentiis. Abbiamo ottenuto la doppia promozione e adesso, come dicemmo, cercheremo di arrivare all'Europa nei 5 anni prefissati. Non voglio dire con questo che certamente entreremo nella zona Uefa ma di certo è un traguardo per il quale possiamo competere. Poi con gli anni l'appetito vien mangiando...".

A Napoli già guardano avanti ed aspettano i prossimi colpi di mercato...

"Io dico che ancor prima di pensare ai nuovi arrivi dobbiamo puntare alla crescita dei campioni che abbiamo in casa. Molti sono talenti giovani al primo anno che hanno enormi margini di miglioramento. Per il resto io non mi accontento di acquistare giocatori conosciuti o famosi, io vorrei portare a Napoli calciatori di talento innanzitutto. Non è il nome che fa il campione ma è il valore".

Sinceramente, qual è l'acquisto che sinora l'ha resa più fiero: Lavezzi?

"Non c'è, onestamente, un solo acquisto ma più giocatori che mi hanno dato soddisfazioni. Però io aspetto la loro piena maturazione per esserne davvero orgoglioso. Lo stesso Lavezzi che noi tutti stiamo apprezzando e applaudendo ha grandissime potenzialità che non ha ancora mostrato del tutto e che sono certo esprimerà in futuro. Ecco io spero che tra un paio di anni possa essere pienamente fiero di Lavezzi".

Domenica c'è il Palermo. Una rivincita dell'andata?

"Beh, certamente noi non abbiamo dimenticato che il Napoli a Palermo meritava di più. Credo che quella sia stata tra le maggiori prestazioni che abbiamo fornito fuori casa. Sappiamo che arriverà qui un Palermo agguerrito che il Presidente Zamparini riesce a stimolare, come è giusto che sia. Sarà una gara spettacolare...".

PALERMO...PER PUNTARE IN ALTO. Scopriamo questo finale di stagione, l'Intertoto non è così lontano


L'Intertoto non è lontano, l'Uefa molto di più e dipenderebbe pure dal rendimento di altre squadre. Tutto dipende dall'esito del posticipo di domenica sera con il Palermo.

Finora il campionato del Napoli ha mantenuto quanto promesso dalla società. Decimo-dodicesimo posto , tante soddisfazioni quando al San Paolo sono arrivate le grandi e ora si può continuare a "stupire" come ama ripetere il dg Marino da inizio anno.

Con il Palermo è l'ultima chiamata per gli azzurri per puntare a qualcosa di più che non sia una salvezza tranquilla. Nonostante le tante uscite discordanti il presidente De Laurentiis è pronto a rinforzare la squadra (come spiegò circa un mese fa) e l'Intertoto (e anche l'Uefa che però sembra più lontana) saranno traguardi più che graditi (ma sarà la stessa squadra a decidere la partecipazione o meno).

Tanti i punti persi per strada dal Napoli. Oltre che nel finale di partita anche in alcuni match in cui gli azzurri si può dire non siano scesi in campo. Il ricordo ancora vivo è del doppio confronto con il Cagliari, la sconfitta interna con l'Empoli. Il bottino pieno mancato in innumerevoli gare con squadre medio-piccole a cui si è sopperito, per gran parte, con risultati inaspettati con le grandi del campionato. Tutto preventivabile, però, se si pensa che la squadra ha una età media bassissima con giocatori che, nonostante il talento sconfinato, peccano di continuità e a volte commettono ingenuità imperdonabili alternando prestazioni superlative a giornate negative anche a una sola partita di distanza. Ma già dalla prossima stagione, anche senza rinforzi (che comunque ci saranno), questa stessa squadra potrà fare molto meglio con l'esperienza di questa stagione e la crescita continua dei propri giocatori.

Il campionato, raccolti gli ultimi punti, darà la salvezza a questo Napoli che però può ancora dire la sua. L'Intertoto non è lontano, l'Uefa molto di più e dipenderebbe pure dal rendimento di altre squadre. Tutto dipende anche dalla finale di Coppa Italia (se sarà tra due squadre già qualificate in Champions oppure in Uefa e allora si avrà un altro posto) ma anche dall'esito del posticipo di domenica sera con il Palermo, una gara in notturna che può regalare tre punti importanti. Il Napoli poi andrà a Catania contro una squadra in posizione difficili in un match in cui sarà difficile portare a casa punti. A Napoli poi farà visita l'Atalanta che non vive un buon momento e gli azzurri vorranno riscattare la roboante sconfitta dell'andata. A seguire la trasferta di Parma contro una squadra in una posizione delicata ma che in tre gare potrebbe aver migliorato le sue condizioni. Al San Paolo poi arriverà il Siena e poi la trasferta di Torino, partite con squadre che probabilmente potrebbero essere già salve. Il San Paolo saluterà gli azzurri dopo la gara con il Milan che potrebbero essere già dentro o fuori dalla corsa al quarto posto e ultima giornata all'Olimpico contro la Lazio. Partite assolutamente non facili, ma che lasciano sperare considerando il calendario di Genoa (Reggina, Roma, Torino, Siena, Empoli, Parma, Lazio e Atalanta). L'altra ipotetica rivale, l'Atalanta, a un punto di vantaggio dagli azzurri ha un calendario ancora più complicato (Milan, Inter, Napoli, Juventus, Palermo, Livorno, Roma e Genoa) mentre la Lazio a quota 37 insieme agli azzurri avrà l'Inter, la trasferta a Parma, il Siena, trasferta di Catania, trasferta di Torino con la Juventus, il Palermo, Genoa fuori e il Napoli. La Sampdoria che vive un'ottima classifica ha comunque partite molto dure (le agguerrite Empoli, Livorno e Reggina in successione, poi Udinese, Fiorentina, Roma, Palermo e Juventus fuori).

Ovviamente ogni sorta di previsione è fine a se stessa considerando le situazioni di classifica che possono variare da settimana in settimana con squadre che potranno essere incontrate in momenti diversi e quindi con motivazioni diverse (che sia per la lotta salvezza, lotta Uefa, Champions o scudetto).


Fonte:Tuttonapoli.net

mercoledì 26 marzo 2008

Napoli, i dubbi di Reja: tornano Iezzo e Calaiò?

Sette per tre maglie. Paura per Capparella
Marino: Presto in Europa

Napoli, i dubbi di Reja: tornano Iezzo e Calaiò?
NAPOLI, 26 marzo - Tre portieri: chi gioca? E in mezzo, al posto di Gargano, Pazienza o Bogliacino? Calaiò è in vantaggio su Sosa? Gli interrogativi di Reja scivolano via, il Palermo è ancora lontano, mancano tre nazionali (Garics, Hamsik e Lavezzi) e dunque non si può provare. Si può tentare di capire. Iezzo sta meglio, non ancora bene: ma il titolare è lui e dunque.... Gianello spera nella riconferma e Navarro è venuto dall’Argentina per giocare. Possibilità: 34.5% a Gianello, 33.5% a Iezzo, 32% a Navarro. A centrocampo, Pazienza è in vantaggio su Bogliacino, perché ha caratteristiche da centrale e garantisce copertura. In attacco, Calaiò sente la sfida con la «sua» Palermo e dovrebbe essere premiato dal turn-over.

SETTE PER TRE MAGLIE - Il Napoli che affronterà il Palermo (domenica sera, ore 20,30), non nascerà però dagli allenamenti ma dai convicimenti di Reja, che ancora oggi si portava dietro i dubbi. Giustamente. Unica seduta di allenamento, il resto rimandato alla partitina del giovedì. C’è anche Cupi, che torna a disposizione. Sono arruolabili Domizzi e Savini, che hanno scontato la squalifica; fuori Mannini e Gargano. E quattro di quei sette: sette per tre maglie, c’è abbondanza a Castelvolturno.

CAPPARELLA, CHE SPAVENTO - Paura per Capparella proprio sul finire dell’allenamento. Il tornante-attaccante, infatti, è finito a terra in stato confusionale dopo essere stato colpito da una violenta pallonata. Capparella è rimasto stordito e il medico sociale, il dottor Alfonso De Nicola, lo ha accompagnato in ospedale - a scopo precauzionale - per farlo sottoporre agli esami del caso. Per Capparella nulla di preocccupante, solo una gran paura.


Antonio Giordano dal Corriere dello sport.it

lunedì 24 marzo 2008

Nuovo sfondo dedicato al Pocho Lavezzi!!




Gli altri sfondi realizzati per voi utenti di NTN cliccate qui.


Lo staff di NTN.

Il Punto sul Napoli: Sostituzioni sbagliate e solito finale di gara


Gli azzurri dopo aver condotto una gara prudente riuscendo a controllare le velleità della Reggina vanno in vantaggio ma vengono raggiunti in pieno recupero.


Dopo la convincente vittoria contro la Fiorentina, terminati i dovuti festeggiamenti per un successo che aveva convinto anche i più scettici sostenitori azzurri, i tifosi partenopei si erano proiettati, con la mente, verso il successivo turno di campionato che ha visto il Napoli affrontare la Reggina. Ritornano nella mente dei supporter partenopei le precedenti partite disputate al “Granillo” nei scorsi campionati, prestazioni che, visti i risultati negativi conseguiti dalla squadra partenopea, hanno, di fatto, determinato la convinzione di una sfida contrassegnata da “tradizione” sfavorevole alla compagine napoletana. Se a questa considerazione, aggiungiamo che la Reggina, impegnatissima nella lotta per non retrocedere, non può permettersi un ulteriore passo falso e il Napoli si presenta a Reggio Calabria privo di tre giocatori importanti per l’economia del gioco e per l’importanza del ruolo tattico di appartenenza, si può ben capire l’apprensione dei tifosi partenopei e dei mille supporter azzurri accorsi a Reggio per sostenere la loro squadra. Un Napoli privo degli squalificati Domizzi, Savini e Mannini si presenta a questo delicato confronto con una coppia di laterali inediti ovvero Garics a sinistra e Grava sull’out di sinistra. I due laterali, come da loro caratteristiche, coprono, molto bene, le fasce ma non riescono a proporsi in avanti con l’efficacia dimostrata, nelle precedenti partite, da Mannini, destinato a diventare un laterale completo. La difesa presenta Santacroce, sempre puntale e tempestivo negli anticipi, Contini, sicuro negli interventi e Cannavaro al centro, autore di una brillante prestazione soprattutto per gli interventi di testa: I palloni alti che arrivavano in area sono tutti intercettati e rinviati dal capitano azzurro. Solita generosa gara di Blasi unisce quantità a qualità ma non è supportato adeguatamente da Gargano molto confusionario specialmente in fase di appoggio: ancora troppi palloni persi dal “mororino” napoletano. Hamsik, come gli capita da qualche partita, viaggia a “corrente alternata” e ad un inizio di match anonimo fa seguire una graduale crescita fino a partecipare attivamente all’azione del gol napoletano. In attacco Lavezzi dimostra la solita generosità e, con la sua velocità, tiene in apprensione costante la retroguardia reggina. Sosa, preferito a Calaiò, mantiene alta la squadra che, questa volta, non si affida, con continuità, ai soliti lanci lunghi destinati alla sua testa ma cerca di alternare questa soluzione tattica con un gioco più manovrato tendente ad un possesso palla finalizzato a togliere l’eventuale pressante iniziativa alla squadra reggina. I timori iniziali svaniscono subito perché un’attenta difesa ed un buon centrocampo del Napoli riescono ad evitare il prevedibile assalto della Reggina verso la porta partenopea. Gli azzurri controllano molto bene l’incontro chiudendo tutti i varchi e, con un’ottima circolazione di palla, addormentano la partita che per larghi tratti è noiosa e costernata da continui falli per interrompere le trame di gioco che le due squadre tentano di mettere in atto. Il Napoli dimostra una superiorità tecnica a cui fa riscontro un gioco confuso, prevedibile e poco redditizio della Reggina. Ciò nonostante un’eventuale vittoria partenopea sarebbe risultata immeritata, non essendo riuscita, la squadra azzurra, ad affondare con la decisione necessaria per far suo il match. L’inesperienza dei giovani calciatori napoletani è determinante nel non riuscire a chiudere, definitivamente, l’incontro con una seconda realizzazione, visto che la Reggina accusa, il colpo dovuto alla rete del vantaggio partenopeo, realizzata da Sosa,. Reja, impossibilitato a schierare la formazione titolare, sbaglia i cambi, nel finale di gara, e va ad intaccare, con l’ingresso in campo di Pazienza, un reparto fondamentale nello schieramento di una squadra ovvero il centrocampo. L’allenatore friulano sostituisce al 87’ Hamsik con Pazienza, togliendo un giocatore utile, nello scacchiere napoletano, per le sue ripartenze, per la capacità di gestire la palla, per i suoi passaggi illuminanti e per quelle percussioni che avrebbero potuto essere molto utili nel finale di gara per alleggerire la pressione dei calabresi. E’ chiaro che negli ultimi minuti di gioco, quando una squadra si trova in vantaggio e controlla bene la partita, gli eventuali cambi vanno effettuati, esclusivamente, per guadagnare tempo ed interrompere il ritmo gara degli avversari protesi nel tentativo di ristabilire le sorti dell’incontro. Cambiare gli equilibri di un reparto, in una fase del match delicata e decisiva, a volte, può produrre il risultato di mandare in tilt l’apparato difensivo della squadra. Incomprensibile anche la sostituzione di Lavezzi al 79’ per Bogliacino infatti i calabresi nel finale di gara schierano ben quattro attaccanti: Amoruso, Stuani, Brienza e Joelson indebolendo, in tal modo, i reparti di centrocampo e difesa.. Il Pocho se non fosse stato sostituito avrebbe avuto a disposizione “praterie” per poter affondare e proiettarsi in avanti senza l’asfissiante marcatura a cui è stato costretto nel corso del match. Resta l’amara constatazione che, nel campionato in corso, ben sei volte la squadra azzurra, nei minuti finali delle partite, ha vanificato l’impegno profuso per conquistare punti importanti alla sua classifica e necessari alla proiezione nelle zone alte della classifica, posizioni che, se mantenute, avrebbero permesso al Napoli di conquistare, innanzi tempo la salvezza per poi, magari, osare in qualche insperato e meritato, per l’organico in dotazione al tecnico partenopeo, piazzamento valido per l’accesso ad una Coppa Europea. “Un posto al sole” sfiorato più volte e mai raggiunto. Cresceranno i gioielli del Napoli? Le premesse ci sono, basta saper bilanciare le esperienze pregresse con il prosieguo della costruzione di una squadra che abbia la personalità e la consapevolezza di rappresentare un grande Club, una grande città e una tifoseria passionale, esigente e meritevole del raggiungimento di importanti traguardi.


Vincenzo Vitiello NTN.

Javier Saviola si offre al Napoli


L’argentino a Madrid fino a luglio. Il suo manager l’ha proposto ai partenopei


MADRID, 24 marzo
- È sempre più probabile che a luglio si chiuda l'avventura di Javier Saviola nel Real Madrid. Il giocatore argentino ex del Barcellona sembra intenzionato a lasciare la capitale spagnola e, secondo fonti vicine al Real, sarebbe già stato offerto al Napoli dal suo manager Jorge Cysterzpiller, uno degli uomini che, a suo tempo, portò Diego Armando Maradona in maglia partenopea. Il Real Madrid non conferma in modo ufficiale, ma fa capire che non chiederebbe un indennizzo elevato per facilitare il trasferimento.

Fonte:Corriere dello Sport.it

Ecco alcuni dei suoi goal.


sabato 22 marzo 2008

Napoli, Reja contento a metà


«Volevamo fare risultato, peccato per il gol di Brienza»

REGGIO CALABRIA, 22 marzo – La rete di Brienza ha soffocato l’urlo di gioia del Napoli, che torna dalla trasferta di Reggio con un solo punto. Deluso a metà l’allenatore azzurro Reja, che puntava ad uscire dal Granillo con un risultato positivo: «A pochi minuti dalla fine prendere un gol fa male, è stato bravo Brienza anche perché noi non avevamo concesso particolari occasioni alla Reggina per tutta la partita. Volevamo tornare via da Reggio con un risultato positivo e ci siamo riusciti anche se volevamo i tre punti».

CI È MANCATA LA MATURITÀ, COME ALTRE VOLTE – Ingenuità e poca concretezza nel finale, questi i peccati di gioventù del Napoli che costano punti: «Non è la prima volta che buttiamo via qualche punto nei minuti finali: siamo una squadra giovane che deve raggiungere maturità e sicurezza, comunque abbiamo tenuto buoni ritmi per tutti i 90’ nonostante la stanchezza. Altre volte una partita del genere l’avremmo potuta anche perdere, comunque».

IMPARARE A GESTIRE LA PARTITA – Quando gli azzurri cresceranno saranno in grado anche di lottare per traguardi importanti, i punti che mancano questa stagione nella prossima potrebbero significare l’Europa: «Qualche problema lo abbiamo nella forza e nella gestione della palla: siamo giovani, quando riusciremo a gestire meglio palla e situazioni critiche, essere più concentrati nei momenti che contano, riusciremo a portare a casa punti in più».

Fonte:Corriere dello Sport.it

venerdì 21 marzo 2008

Reja: «Napoli, ora non fermarti»


NAPOLI, 21 marzo - «Mi auguro che la squadra non subisca cali di tensione dopo la bella impresa con la Fiorentina, che dia prova di maturità e sappia dare continuità ai risultati, evitando così di vanificare quanto di buono fatto. E poi mi piacerebbe tornare finalmente da una trasferta con un risultato positivo, anche se bisogna sottolineare che fuori casa pochissime volte siamo stati disastrosi, e che spesso siamo stati castigati da leggerezze o errori individuali».Edy Reja carica il Napoli alla vigilia della delicata e rischiosa trasferta con la Reggina in programma domani pomeriggio al Granillo.

RIPARTIRE - «Loro giocheranno per vincere, ma dovranno anche stare attenti, perchè la nostra è una squadra che ha qualità - ha aggiunto l'allenatore azzurro - a me tra l'altro sta bene che la Reggina ci attacchi, facendo così ci concederà degli spazi per le ripartenze. Detto questo, è chiaro che bisognerà fare molta attenzione, perchè i calabresi vivono un momento esaltante. Risultati alla mano, stanno dimostrando di essere in forma, perciò servirà una prestazione gagliarda. Magari ripetendo la prova offerta con la Fiorentina. Nel match con i viola ho visto una squadra quadrata, disciplinata, matura, che non si è persa in personalismi. Cosa che ci è capitata spesso, soprattutto in casa, con le 'grandI'. Ecco, a me piacerebbe che si riuscisse a giocare così sempre».

TURNOVER - Visti gli impegni ravvicinati e le assenze (Savini, Domizzi e Mannini per squalifica, Cupi, Iezzo e Zalayeta per infortunio), Reja ha annunciato un corposo turnover, con la grossa novità in attacco, dove con Lavezzi giocherà Sosa. «Non tutti hanno recuperato a dovere - ha precisato il tecnico goriziano - e a me in gare così serve gente atleticamente fresca. Ecco perchè ai ragazzi ho chiesto massima sincerità: se qualcuno ha qualche problema fisico, deve dirmelo».

FUTURO - Per quanto riguarda il futuro, infine, Reja garantisce in prima persona: «Non abbiamo ancora raggiunto la quota salvezza, che del resto credo si stia alzando un pò rispetto alle previsioni di qualche tempo fa perchè, com'era prevedibile, quelle dietro stanno cominciando a marciare alla grande. Però è anche vero che il traguardo è vicino. Questo non vuol dire che il Napoli giocherà senza particolari stimoli, anzi. Fino al termine della stagione l'obiettivo sarà registrare una costante crescita, soprattutto mentale».

Fonte Corriere dello Sport.it

mercoledì 19 marzo 2008

Napoli-Fiorentina 2-0

Napoli: Gianello, Santacroce, Cannavaro, Domizzi, Mannini, Blasi, Gargano, Hamsik (35' st Pazienza), Savini, Lavezzi (44' st Bogliacino), Calaiò (23' st Sosa). A disp. Navarro, Grava, Contini, Montervino. All. Reja

Fiorentina: Frey, Ujfalusi, Dainelli (19' st Potenza), Kroldrup, Pasqual, Donadel, Liverani (1' st Papa Waigo), Montolivo, Kuzmanovic, Mutu, Osvaldo (10' st Cacia). A disp. Avramov, Diakhate, Da Costa, Pazzini. All. Prandelli

Arbitro: Rosetti di Torino
Marcatore: 23' pt Lavezzi, 31' pt Lavezzi
Note: ammoniti Blasi, Osvaldo, Savini, Kroldrup, Ujfalusi, Domizzi, Mannini, Cannavaro. Recuperi 0+4

Napoli - Il Signore delle Tenebre. Lavezzi sette bellezze. Un fulmine nella notte. Il Pocho fa viola la Fiorentina con una doppietta in 8 minuti nel ventre del primo tempo. Ancora una serata da urlo per lupo Ezequiel dopo quella del 2 febbraio con l'Udinese. Gli piace farne due per volta al Guerriero di Governador Galvez. Ma anche tre. Come accadde al suo battesimo del gol, sette mesi fa con un'altra toscana all'uscio: il Pisa. Segnò una tripletta Ezel e lanciò il suo messaggio premonitore: la notte gli porta consiglio e virtù. E adesso sono 7 le meraviglie dell'argentino in campionato e 6 le vittorie azzurre sotto le stelle. Il Napoli ribalta l'accezione di ciclo terribile e se all'andata aveva battuto la Juve e conquistato 4 punti, al ritorno ha fatto fuori Inter e Fiorentina e raccolto ben 6 punti. Di bene in meglio. Sotto il segno del Pocho. Lavezzi sette bellezze. Il colpo di fulmine. Il Signore delle Tenebre.

L'urlo del San Paolo è quello di una chiamata a raccolta, un tam tam di orgoglio e felicità. La Napoli by night fa rombare il suo motore. E i Guerrieri della Notte rispondono. Al 14' Gargano mette a punto il destro: punizione, Frey blocca. Al 23' i brividi. Cannavaro s'inventa un lancio alla Rudy Krol, Mannini mette il turbo sulla fascia e taglia dentro per Lavezzi che in spaccata la mette dentro. Che gol! Il San Paolo sente ancora vibrare la spina dorsale. E dopo appena 8 minuti si alza ancora l'urlo del Pocho. Destro tagliato dai venti metri, palla nell'angolo più lontano. Un 'golazo'. Napoli impazzisce.

Il primo tempo si chiude con un'altra occasione per gli azzurri: botta di Calaiò, respinta di Frey, arriva Hamsik ma il portiere riesce a salvare sul tap in. Al 41' il primo vero tiro della Fiorentina: Mutu a giro, Gianello ci arriva alla grande. Applausi. Finisce il primo tempo nell'euforia napoletana. Nella ripresa il Napoli non sbaglia, macina, aggredisce, tiene la partita nel ghiaccio, nel cestino dello spumante. Unico pericolo un colpo di testa di Mutu che bacia la traversa. Poi è spettacolo napoletano. Lavezzi e Hamsik costruiscono un contropiede splendido che la difesa viola salva sul più bello. All'84' il Pocho continua il suo moto perpetuo: fa tutto da solo, salta due difensori e chiude a fil di palo. Poi esce per la standing ovatione del San Paolo e di un'intera città. Il Signore delle Tenebre. Il colpo di fulmine. Tutti pazzi per Lavezzi.

lunedì 17 marzo 2008

Juventus 1 Napoli 0


Segna al quarantatreesimo del secondo tempo la juve, lavezzi alla fine di una gara svogliata e opaca mette il suggello perdendo una palla a centrocampo, invoca una delle punizioni che non ci sono, la juve parte e segna jaquinta mal contrastato dall'unico errore domiziano della partita. Il napoli che bene aveva giocato nel primo tempo, tenendo in apprensione la juve e soprattutto tenendola lontano dall'area di rigore. Abbiamo la conferma che il migliore del napoli attuale è il difensore Santacroce, baluardo invalicabile per la gente che transitava dalla sua parte: Nedved, treseghè, del piero, mutti messi in riga da fabiano. Abbiamo sentito tanto l'assenza di zalayeta, il napoli avanti era molto leggero con un lavezzi assolutamente sottotono e un calaiò prima e sosa dopo troppo soli.Il pocho oggi non ha graffiato a fatto inutili sgroppate, spesso trasversali al campo Tutto fumo e niente arrosto. E dire che la juve non era niente di particolarmente pericolosa, ha fatto poco perchè l'abbiamo chiusa bene in difesa e a centrocampo, poi la sciagurata azione nel finale che ci ha condannato all'uno a zero bianconero. Nota di demerito assoluto per garisc e savini.

Gianello: Su tutto quello che può fare ci mette mani, e anche piedi 6 1/2

Santacroce: Signori ecco un difensore, il telecronista di sky (fabio caressa) alla fine della partita sottolineava il suo nome ad ogni intervento come faceva durante il mondiale ogni volta che cannavaro prendeva la palla.9

Cannavaro: In netta ripresa, oggi molto attento non ha sbagliato nulla. 7

Domizzi: L'unico peccato della partita ci è stato fatale, entra in scivolata su jaquinta e non prende palla, lo spilungone poi fa secco gianello al 43 ST 6-

Garics: Mamma mia che brutta partita. nell'ultima azione del primo tempo scappano lui e lavezzi, entrano soli in area e garisc invece che appoggiare facile facile sul pocho fa un tiraccio tre metri fuori lo specchio. Non difende mai non attacca mai, solo qualche sporadico recupero, in compenso perde una quantità industriale di palloni. 3

Pazienza: Gioca una partita onesta senza gloria ma anche senza infamie, considerato che giocava a fare il ruolo di blasi, che evidentemente non è il suo. 6

Gargano: Se imparasse a fare bene i passaggi diventerebbe un grande giocatore. recupera però tante palle. 6

Hamsik: un poco sottotono per tutta la partita, incide poco 5

Savini: Oggi non fa il centrocampista, e fa malissimo il difensore, si segnala con un assist a del piero a metà secondo tempo 4-

Calaiò: chiamato a fare lo zalayeta non ci si ritrova appieno, in teoria doveva appoggiare le sortite di lavezzi che oggi non ci sono state, prova pure a prendere, riuscendoci a volte, le palle alte e in mezzo a stendardo e chiellini non è poco 6-

Lavezzi: Da schiaffi. 4

Bogliacino: entra al 17° del secondo tempo rilevando Hamsik, contribuisce a ripartenze, leva palle a centrocampo e in difesa 6

Sosa: Entra al 25° Secondo tempo niente di che SV

Contini: Rileva savini al 35 ST un poco troppo tardi reja si accorge che savini non va. SV

Reja: Avesse messo contini dall'inizio forse sarebbe stato meglio, ma non mi sento di buttargli croci addosso, senza zalayeta, ha ragione lui, quando il pocho è giù di corda diventa impossibile giocare. 5

Pagelle a cura di Gioacchino di NTN

domenica 16 marzo 2008

Un migliaio di tifosi hanno festeggiato gli azzurri nella rifinitura di Torino

Accoglienza festosa ed inattesa stamani per il Napoli a Torino. Durante il risveglio muscolare, in preparazione della gara di stasera con la Juventus, gli azzurri hanno trovato sulla tribunetta del campo "Levi" di Settimo Torinese un migliaio di tifosi azzurri, probabilmente risiedenti al Nord, che hanno accompagnato con cori e striscioni la rifinitura pre partita. Una bella sorpresa per i calciatori che hanno salutato con gioia l'ennesima manifestazione d'affetto dei sostenitori napoletani.

venerdì 14 marzo 2008

Roma-Milan a Rizzoli. Juve-Napoli: Rocchi


ROMA, 14 marzo - Sarà Nicola Rizzoli di Bologna, con l’assistenza di Romagnoli e Nicoletti, l’arbitro di Roma-Milan, big match della 28ª giornata del campionato di serie A, in programma domani sera alle ore 20.30. Nell’altro anticipo in programma domani, Udinese-Lazio (ore 18), il direttore di gara sarà Dino Tommasi di Bassano del Grappa (guardalinee Pirondini e Maggiani). Passando alle partite di domenica, il designatore Pierluigi Collina ha affidato il posticipo serale Juventus-Napoli a Gianluca Rocchi di Firenze, che sarà coadiuvato da Grilli e Rosa. Inter-Palermo, invece, sarà diretta da Andrea De Marco di Chiavari (assistenti Papi e Niccolai). Ma ecco il programma completo e gli arbitri della 28ª giornata:

Atalanta-Empoli: Mauro Bergonzi di Genova (Musolino-P. Costa; IV Scoditti)
Cagliari-Torino: Oscar Girardi di San Donà (Iannello-Bagnoli; IV Palanca)
Fiorentina-Genoa: Nicola Ayroldi di Molfetta (Lanciano-S. Ayroldi; IV Herberg)
Inter-Palermo: Andrea De Marco di Chiavari (Papi-Niccolai; IV Lops)
Juventus-Napoli (ore 20.30): Gianluca Rocchi di Firenze (Grilli-Rosi; IV Mazzoleni)
Livorno-Parma: Roberto Rosetti di Torino (Stagnoli-Copelli; IV Cavarretta)
Reggina-Siena: Gabriele Gava di Conegliano (Liberti-Viazzi; IV Pantana)
Roma-Milan (domani, ore 20.30): Nicola Rizzoli di Bologna (Romagnoli-Nicoletti; IV Celi)
Sampdoria-Catania: Andrea Romeo di Verona (Petrella-De Luca; IV Pinzani)
Udinese-Lazio (domani, ore 18): Dino Tommasi di Bassano (Pirondini-Maggiani; IV Brighi)

mercoledì 12 marzo 2008

Lavezzi: "Napoli è uno sballo. Maradona e' un idolo"



Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista alla rivista argentina "El Grafico", come riferisce "La Gazzetta dello Sport". Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Mi sarebbe piaciuto chiedere la maglietta a Ronaldo, ma sono un ragazzo timido. Non voglio assomigliare a nessuno. La chiave e' migliorare giorno dopo giorno per diventare un calciatore importante ed essere riconosciuto in tutto il mondo. Questo e' quello che voglio. Le cose stanno andando abbastanza bene. Non e' facile, ma sono contento di questa opportunità nel calcio italiano. Mi piace l'affetto della gente, mi fermano sempre per strada. In Argentina il calciatore e' stimato, ma il pubblico napoletano e' piu' fanatico di quello argentino, sia con me che con quelli che non giocano. Non ho ancora parlato con Maradona. Che mi paragonino a lui e' una cosa bella, perche' Diego e' il mio idolo ma non e' una pressione in più. Qui a Napoli sembra che la gente volesse piu' bene a Diego che in Argentina. Parlano sempre di lui, lo ricordano con affetto. Le critiche che si fanno in Argentina, qui, non sarebbero permesse. E' troppo rispettato. E' vero che prima di venire a Napoli avevo un'offerta per andare in Ucraina, ma la priorita' e' la famiglia. Sapevo che non avrei potuto vivere in Ucraina, ci sono pochissimi argentini. Cosa avrei fatto? Se per chi va a giocare in Russia la situazione e' difficile, figuriamoci in Ucraina... A Napoli, invece, mi sento bene, ho imparato in fretta l'italiano che mi serve per comunicare e ci sono tanti sudamericani che mi danno una mano quando non capisco una parola. A qualche punto della mia carriera vorrei tornare al San Lorenzo, mi piacerebbe giocare la Coppa Libertadores con tutta quella gente che vuole vincerla per la prima volta. Se dovessi tornare in Argentina, essendo un professionista, giocherei in qualsiasi squadra tranne il Newell's. Io sono tifoso del Rosario Central. Mi piacerebbe chiudere la carriera con il Central ma, tranquilli, ho appena 22 anni. Per giocare nella Nazionale argentina so che devo lottare per un posto. Ci sono grandissimi giocatori come Carlitos Tevez e Lionel Messi. Loro hanno la priorità, perche' se lo meritano. Anche Aguero sta attraversando un buon momento in Spagna. Io devo fare bene qui, cosi' magari avro' l'opportunita' di andare spesso in Nazionale. Se non fossi stato calciatore, non so cosa avrei fatto. Certamente sarebbe stato difficile. Non voglio pensarci. Il mio sogno era diventare un calciatore e ci sono riuscito. Prima ho lavorato con mio fratello, che fa l'elettricista. Credo che non sarei rimasto comunque per strada. Nello spogliatoio sono riuscito a mettere un po' di cumbia, un tipo di musica che mi piace molto. Gli uruguaiani avevano qualche disco e io ho portato un registratore, cosi' lo ascoltiamo spesso. All'inizio mi sono un po' preoccupato per come tutti curano il look. C'e' chi fa manicure e pedicure. Io non sono all'altezza, vado solo ogni tanto dal parrucchiere per tagliarmi i capelli e basta. La pizza a Napoli e' speciale, soprattutto quella con la mozzarella di bufala che in Argentina non si trova. Mi piacciono anche il ragù napoletano, la lasagna e il risotto. Il dolce? Il babà è molto buono. Mi manca il nostro asado, un'ottima grigliata di carne che qui non esiste ma non mi lamento". Napoli Magazine

martedì 11 marzo 2008

IL PUNTO SUL NAPOLI:Ritorno alla realtà,Napoli-Roma 0-2

Il Punto sul Napoli: Ritorno alla realtà

Alcune ingenuità difensive degli azzurri ed una grande prestazione dei giallorossi determinano un risultato che mantiene la Roma in corsa per lo scudetto ed il Napoli in una posizione di classifica migliorabile.


Roma, reduce dall’impresa in Champions a Madrid e Napoli, grande protagonista dello scorso turno di campionato in cui, battendo l’Inter, aveva rilanciato nella corsa allo scudetto i giallorossi, si sono affrontati al San Paolo al cospetto di sessantamila spettatori: degna cornice per una partita che, sul piano dello spettacolo, non ha deluso i tifosi presenti nell’impianto di Fuorigrotta.

I supporter partenopei, dopo l’eclatante vittoria ottenuta contro i nerazzurri, hanno trascorso una settimana nella speranza di assistere ad un nuovo successo dei loro beniamini contro una formazione che, oltre ad essere l’unica squadra in grado di competere con l’Inter per la conquista dello scudetto, delizia le platee calcistiche con un gioco spettacolare improntato alla massima redditività relativa alla conquista della intera posta in palio.

Un mosaico, composto da Spalletti, rappresentante l’unione di giocatori dotati di indubbia classe che offrono un notevole contributo nell’economia corale di un gioco poco propenso ad offrire punti di riferimento agli avversari: Quattro difensori, con gli esterni Panucci e Cicinho a presidiare la fasce laterali oltre a proporsi puntualmente in avanti con inserimenti imprevedibili e tempestivi; due interditori, De Rossi ed Aquilani che, all’occorrenza contribuiscono in modo determinante alla costruzione del gioco e tre attaccanti di “movimento” coadiuvati da una fittizia punta centrale, pronta ad inserirsi quando si apre qualche varco nello schieramento avversario, non offrono al reparto difensivo antagonista punti di riferimento. Di fronte ad una simile squadra, il Napoli non ha sfigurato anche in considerazione del fatto che, dopo appena un minuto di gioco, un errore della difesa ha permesso alla Roma di portarsi in vantaggio e di gestire il match a suo gradimento infatti, con un pressing alto, i romani non hanno permesso ai portatori di palla del Napoli di imbastire con lucidità le manovre occorrenti a mettere in seria difficoltà il centrocampo e la difesa giallorossa.

E’ chiaro che non è impresa facile rimontare un gol subito, al primo minuto di gioco, ad una squadra con il morale alle “stelle” e con la concreta prospettiva di continuare ad insidiare la leader cheap di una compagine come l’Inter che, attualmente, accusa qualche flessione nel rendimento.

I meriti del Napoli sono da elencare proprio in virtù delle considerazioni sopra elencate: ha reagito con determinazione pur commettendo alcuni errori in fase di appoggio determinanti per le pronte e pericolosissime ripartente dei romanisti. L’attento Gianello, con le sue perentorie parate, ha evitato alla Roma di chiudere il primo tempo con un vantaggio superiore allo zero ad uno, un risultato parziale che ha indotto qualche speranza nei supporter azzurri di vedere la propria squadra raggiungere almeno il pareggio nella ripresa.

Encomiabile l’impegno profuso dalla squadra azzurra, impegno vanificato dalla poca lucidità, da parte dei centrocampisti, nell’impostare azioni efficaci e dai troppi errori in fase di disimpegno ed appoggio ai compagni del reparto avanzato. L’atteggiamento tattico dei giallorossi è stato tale che, con continui ripiegamenti, raddoppi di marcature ed interscambi di posizione, hanno chiuso ogni varco alle possibili iniziativa azzurre. Nelle file partenopee si sono, particolarmente, distinti Santacroce puntuale, come al solito, nell’anticipare Vucinic; Blasi, indomito lottatore e leader di una compagine che non riesce a recepire, nel migliore dei modi, l’esempio di applicazione tattica che deriva dalle sue prestazioni; Gianello, autore di una partita che denota una ritrovata sicurezza tra i pali della porta napoletana; Zalayeta, calato alla distanza, ha lavorato nella speranza che gli spazi, da lui creati, venissero sfruttati e finalizzati dai compagni con maggiore proficuità, Domizzi, degno sostituto del Savini degli ultimi tempi, ha creato diverse opportunità con le sue proposizioni sull’out di sinistra ed è stato uno dei pochi giocatori partenopei a finalizzare le occasioni concesse dalla Roma;

Lavezzi che, nonostante i centrocampisti e difensori romanisti lo tenessero lontano dall’aria di rigore, si è battuto con la solita generosità: la sua determinazione ed inventiva avrebbero meritato ben altra collaborazione da parte dei suoi compagni di squadra.

Reja, ha disposto la squadra in modo leggermente diverso dal suo modulo abituale che, in molte circostanze, presentava cinque difensori e tre centrocampisti: contro la Roma la disposizione tattica ha ricalcato, esattamente, in ogni frangente del match, il 3-5-2 che ha visto impegnati sulle corsie laterali Mannini e Domizzi in posizione di laterali offensivi: Domizzi ha beneficiato di una libertà di movimento maggiore di quella concessa a Mannini il cui rendimento non è stato pari alle sue precedenti prestazioni.

Lieve flessione di rendimento per Contini, autore dell’errore difensivo che ha permesso le realizzazione del primo gol della Roma e sufficiente prova di Cannavaro, attento e preciso negli interventi di testa. Gargano e soprattutto Hamsik, in linea con le loro altalenanti prestazioni delle ultime partite, non hanno offerto quel contributo in termini di lucidità ed efficacia che sarebbe normale da loro attendersi.

Non vi è soluzione di continuità nelle loro prestazioni e ciò, probabilmente è da addebitarsi alla loro giovane età: avranno modo di “crescere” e di far parte, a pieno titolo, della futura squadra che il progetto De Laurentiis e la sagacia opera di costruzione di Marino, dovrebbero restituire a Napoli una formazione in grado di competere ai vertici del calcio nazionale in compagnia delle formazioni più accreditate del momento tra le quali la Roma, splendida realtà del panorama calcistico italiano ed europeo.

Il Napoli, sotto il profilo dell’impegno e della condizione psicofisica ha dimostrato di poter affrontare qualsiasi squadra ad “armi pari” e ciò e di buon auspicio per il prosieguo del campionato in corso e per stilare alcune valutazioni che dovrebbero trasformare l’attuale Napoli “sperimentale”nella futura squadra che i tifosi partenopei aspettano, da molto tempo, con ansia e immutata fiducia nell’operato della Società. Torino aspetta il Napoli, nel prossimo turno di campionato, e Napoli è pronta a raccogliere la sfida.

Vincenzo Vitiello