mercoledì 12 marzo 2008

Lavezzi: "Napoli è uno sballo. Maradona e' un idolo"



Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista alla rivista argentina "El Grafico", come riferisce "La Gazzetta dello Sport". Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Mi sarebbe piaciuto chiedere la maglietta a Ronaldo, ma sono un ragazzo timido. Non voglio assomigliare a nessuno. La chiave e' migliorare giorno dopo giorno per diventare un calciatore importante ed essere riconosciuto in tutto il mondo. Questo e' quello che voglio. Le cose stanno andando abbastanza bene. Non e' facile, ma sono contento di questa opportunità nel calcio italiano. Mi piace l'affetto della gente, mi fermano sempre per strada. In Argentina il calciatore e' stimato, ma il pubblico napoletano e' piu' fanatico di quello argentino, sia con me che con quelli che non giocano. Non ho ancora parlato con Maradona. Che mi paragonino a lui e' una cosa bella, perche' Diego e' il mio idolo ma non e' una pressione in più. Qui a Napoli sembra che la gente volesse piu' bene a Diego che in Argentina. Parlano sempre di lui, lo ricordano con affetto. Le critiche che si fanno in Argentina, qui, non sarebbero permesse. E' troppo rispettato. E' vero che prima di venire a Napoli avevo un'offerta per andare in Ucraina, ma la priorita' e' la famiglia. Sapevo che non avrei potuto vivere in Ucraina, ci sono pochissimi argentini. Cosa avrei fatto? Se per chi va a giocare in Russia la situazione e' difficile, figuriamoci in Ucraina... A Napoli, invece, mi sento bene, ho imparato in fretta l'italiano che mi serve per comunicare e ci sono tanti sudamericani che mi danno una mano quando non capisco una parola. A qualche punto della mia carriera vorrei tornare al San Lorenzo, mi piacerebbe giocare la Coppa Libertadores con tutta quella gente che vuole vincerla per la prima volta. Se dovessi tornare in Argentina, essendo un professionista, giocherei in qualsiasi squadra tranne il Newell's. Io sono tifoso del Rosario Central. Mi piacerebbe chiudere la carriera con il Central ma, tranquilli, ho appena 22 anni. Per giocare nella Nazionale argentina so che devo lottare per un posto. Ci sono grandissimi giocatori come Carlitos Tevez e Lionel Messi. Loro hanno la priorità, perche' se lo meritano. Anche Aguero sta attraversando un buon momento in Spagna. Io devo fare bene qui, cosi' magari avro' l'opportunita' di andare spesso in Nazionale. Se non fossi stato calciatore, non so cosa avrei fatto. Certamente sarebbe stato difficile. Non voglio pensarci. Il mio sogno era diventare un calciatore e ci sono riuscito. Prima ho lavorato con mio fratello, che fa l'elettricista. Credo che non sarei rimasto comunque per strada. Nello spogliatoio sono riuscito a mettere un po' di cumbia, un tipo di musica che mi piace molto. Gli uruguaiani avevano qualche disco e io ho portato un registratore, cosi' lo ascoltiamo spesso. All'inizio mi sono un po' preoccupato per come tutti curano il look. C'e' chi fa manicure e pedicure. Io non sono all'altezza, vado solo ogni tanto dal parrucchiere per tagliarmi i capelli e basta. La pizza a Napoli e' speciale, soprattutto quella con la mozzarella di bufala che in Argentina non si trova. Mi piacciono anche il ragù napoletano, la lasagna e il risotto. Il dolce? Il babà è molto buono. Mi manca il nostro asado, un'ottima grigliata di carne che qui non esiste ma non mi lamento". Napoli Magazine

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